Come inventarsi il lavoro

L' ingegno!

Gli esordi di Mariano Mores

Non aveva ancora compiuto sette anni Mariano Mores (che era ancora Mariano Martinez, nato nel 1922), quando guadagnò i suoi primi e involontari centesimi nella musica.

La famiglia viveva al numero 200 di calle Chile, vicino alla casa dei nonni e di fronte a un magazzino della ditta Gath & Chaves. Il Barrio de San Telmo, senza la mitologia descritta da Jorge Luis Borges, prosperava.

Erano le cinque e mezzo di un pomeriggio di Buenos Aires. Don Mariano Seviriano, suo padre, lavorava. Dona Maria Monica, sua madre, era uscita per fare la spesa. Il piccolo Mariano giocava con una scimmietta Titì, dono di sua nonna.

Si appostò sul balcone di casa sua, con la scimmietta e tutto il resto, e cominciò a cantare sottovoce “El patotero sentimental” (Joves e Romero). Cose di ragazzi ... pensò Don Mariano, appassionato di musica classica ma che vinceva competizioni come ballerino di tango e godeva un po’ del successo del momento.

“El patotero sentimental”, tango che significò il grande ingresso di Ignacio Corsini nel genere, era in quel momento l'ingresso al tango anche di Marianito. Il ragazzo cantava mentre giocava con la scimmia. Quale altra pretesa poteva avere in quel momento?

Il turno in Gath & Chaves era terminato e gli operai stavano lasciando i locali. Il ragazzo dai cappelli biondi attirò la loro attenzione, cantando il tango con la scimmietta. E qualcuno gli lanciò una moneta che caddè e rotolò in strada. Qualcuno la rilanciò indietro e la scimmia la prese!

Il pomeriggio seguente, Mariano uscì di nuovo sul balcone con la scimmia, alla stessa ora e con lo stesso repertorio limitato. I lavoratori di Gath & Chaves premiarono ancora l'interprete e la sua mascotte con monete e banane.

I centesimi aumentarono e i risparmi gli permisero di andare il sabato, con la nonna, alle giostre. Nessuno della famiglia immaginava quel lavoro e quando la nonna vide Mariano pagarsi più e più giri, iniziò a sospettare!